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Categoria: Il benessere psicofisico

Avidità

L’avidità è castigo a se stessa, testimonia di una povertà interiore indegna di un essere umano evoluto, ma tipico di chi è meschino, limitato, di chi si chiede in continuazione: “Cosa prenderò al Mondo” invece di “Cosa posso dare al Mondo”.

“Un giorno un vecchio saggio che viaggiava di paese in paese venne ospitato dal più ricco del posto dove s era fermato per la sera.

Il ricco fu molto orgoglioso di potergli mostrare tutti i suoi tesori messi insieme in una vita di avidità e accumulo.

Il saggio dimostrò il proprio scarso interesse per tutto quell’oro e quelle opulente ricchezze, ma anzi propose al ricco di lasciare tutto per seguirlo. Il ricco si sentì in un certo senso onorato per la proposta ma allo stesso tempo inorridì nel dover lasciare tutto, così il saggio fece lui questa proposta: – Se proprio non te la senti di lasciare tutto, allora se vuoi potrai seguirmi nella tua prossima vita, prendi questo chiodo arrugginito che ti dono: me lo restituirai come riconoscimento nella tua prossima vita, e io ti riconoscerò –

Detto questo il saggio riprese la sua strada per il mondo. Il ricco allora si accorse con terrore che nemmeno quel vecchio inutile chiodo arrugginito avrebbe potuto portarsi con sé nella sua prossima vita e dell’occasione che aveva perso; e la storia ci lascia la speranza che abbia infine compreso e sia corso a ringraziare il saggio, per seguirlo ora, senza attendere oltre, smettendo di rincorrere le proprie illusioni.”

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