Psicosintesi * Psicologia * Vita

Categoria: Cos’è la Psicosintesi? (Pagina 2 di 4)

La Psicosintesi ? un Atteggiamento Consapevole


Poco prima di morire, nel 1973, Roberto Assagioli, venne intervistato dal dr Loomis nel giardino della sua casa di Firenze (oggi sede dell’Istituto di Psicosintesi e della Società di Psicoterapia Psicosintetica S.I.P.T.): in questa breve chiacchierata in inglese il padre della psicologia Transpersonale parla, col suo stile fluido e inconfondibilmente semplice, di cose intende per Sintesi e come questa facoltà possa essere utile e benefica in campo psicologico, terapeutico ed educativo. 

Traduco e trascrivo qui di seguito quelle parole tanto semplici ma profonde:

I: "Siamo a Firenze, la città che vide sorgere il Rinascimento, momento cruciale in cui la mente umana si “risvegliò” dopo i secoli bui del Medioevo.
Ancora oggi ci sono persone che lavorano a questa rinascita, una di queste è lo psichiatra Roberto Assagioli, il padre della teoria e della pratica della Psicosintesi.
Ormai anziano continua a perseguire attivamente il suo interesse di ritrovare e riproporre i fondamentali contributi sullo studio dell’anima umana e riportarli nel campo della psicologia e della psichiatria cosiddette moderne."
I: “Ci può dire, dottore, le ragioni che l’hanno spinta a sviluppare le tecniche della Psicosintesi?”
A: “La ragione fondamentale è il bisogno del paziente. Prima le ho ideate teoricamente quindi ho cercato di applicarle e osservare ciò che i miei pazienti provavano. In ogni caso, in ogni particolare condizione esistenziale dei pazienti avevo l’opportunità di utilizzare queste tecniche per aiutarli, utilizzando pratiche già esistenti o altre ideate da me con l’opportunità di combinare assieme. 

Ma tutto parte dalla realtà vivente, dalla situazione im-mediata della persona;  per questo non c’è una tecnica privilegiata o una teoria al di sopra della pratica.
Per questo motivo, ripeto, tutto dipende principalmente dalla persona che propone una tecnica, dalla persona al quale la propone, da come gliela propone e dal momento particolare in cui questo avviene.

Per questo è fondamentale ricordare che ogni tecnica può essere utile o dannosa,  proprio in relazione a questi quattro elementi che le citavo, capisce cosa intendo?
Questo dona una grande libertà e flessibilità, anche se, fuor di dubbio, occorrono grande intuizione e una lunga e approfondita pratica clinica.
Questo atteggiamento è grandemente favorito dall’inclusività della Psicosintesi che riesce a comprendere modalità e percorsi differenti al suo interno.
Ho cercato di prendere il nucleo vitale dell’insegnamento Vedico, orale o scritto, e in questo senso il nostro principale maestro o guida, come terapeuti, è nel paziente.”
D: “E’ esattamente la stessa cosa che mi disse un monaco del buddhismo Zen:  è nel mio paziente la mia guida.”
A: “Certo. La sintesi è fondamentalmente fondere assieme idee, significati, tradizioni, combinando elementi diversi in un tutto armonico. Ma la sintesi è ancor più profondamente una unità organica, la non uniformità ne alimenta la possibile sistematicità, come in un organismo vivente. Ogni elemento infatti mantiene la propria individualità e funzionalità.
Vedo nel corpo umano o animale, quando sia sano, un esempio perfetto e illuminante di Bio-sintesi. Ogni cellula, ogni organo, ogni apparato,  concorre nel preservare e sviluppare la vita come unanimità, ma ogni cellula cardiaca o epatica rimane sempre e solo cellula cardiaca o epatica, con le sue specificità, distinta ma coordinata con il tutto. E non è possibile, ad esempio, scambiare l’una con l’altra.”
I: “Mi potrebbe allora dare una sua definizione di Psicosintesi, dottor Assagioli?”
A: “Psicosintesi! La Psicosintesi è essenzialmente un atteggiamento, il modo di porsi verso la vita in generale che può avere un maestro, un terapeuta o chi ci aiuta a guarire; il modo di essere in rapporto o  reciprocità con i pazienti o con gli allievi.
Ed è, in senso generale,  l’atteggiamento di porre assieme, come un tutto organico, diversi e a volte contrastanti elementi, che, proprio come in una unità organica, possano mantenere ognuno la loro essenziale individualità e funzionalità, cooperando l’uno con l’altro.
Come un corpo perfettamente sano è un esempio perfetto di Bio-sintesi, proprio là dove ogni cellula, organo e apparato concorre al benessere e al funzionamento generale, mantenendo in vita tutto l’organismo ma preservando la propria funzione specifica più o meno indipendentemente ma unitamente e all’unisono con l’organismo tutto.”


 

La Sintesi

La Sintesi, in ultima
analisi, è molto diversa dalla negazione, dalla scissione o
dalla rimozione, difese che la personalità (e la
società come entità sovraordinata) mettono in campo
per tentare di sopravvivere al cambiamento, in qualsiasi forma esso
si presenti.

Infatti la Sintesi è accogliere, esenti da giudizio e
pregiudizio, la luce e l’ombra, l’alto e il basso, "bene" e
"male", che costituiscono la nostra totalità, accettando
ciò che tendiamo a rifiutare per trasformare questa
divisione (che sta dentro e fuori ognuno di noi) in unione e
arrivare là dove queste divisioni non hanno più il
significato che troppo bene conosciamo.

La Sintesi non è mai somma aritmetica né gestaltica,
bensì possibilità concreta che ognuno di noi ha di
"vedere le cose" da un punto più elevato, da una prospettiva
che non separa ma comprende.

E, per arrivare a questo obiettivo, occorre incontrare ad ogni
tappa la polarizzazione e la separazione che fanno parte del nostro
bagaglio umano: solo così possiamo mettere tutto in
discussione e avanzare verso l’equilibrio dinamico fra gli
opposti, per poi avere fiducia che è nella nostra
straordinaria possibilità elevarsi ad un altro stadio dove
gli estremi si coagulano in una terza possibilità, fin’ora
sconosciuta.

La Sintesi degli aspetti parziali della nostra personalità
è trascendere i suoi componenti grazie all’azione
potente di un più alto principio regolatore: il Se.

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