La
storia inizia nel 1999 quando con un contratto capestro dell’ex
presidente Suarez la gestione dei sistemi di distribuzione idrica in
Bolivia venne affidata per quarant’anni ad un consorzio di
multinazionali registrate in Olanda con a capo la multinazionale
Bechtel. Il contratto causava indirettamente l’esproprio dell’acqua presso le famiglie contadine causando veri paradossi su un bene libero ma anche fondamentale per la vita stessa. Era persino proibita la raccolta dell’acqua piovana. I contadini furono costretti a pagare per l’acqua prelevata dai propri pozzi. Nel 2000 il prezzo dell’acqua della città di Cochabamba venne triplicato causando l’insorgere di una vasta protesta popolare.